Olio d’oliva: la miglior medicina
per il nostro cervello
Le virtù curative e benefiche dell’olio d’oliva sono note da secoli: già nel 400 a.C. il padre della medicina Ippocrate da Cos lo definiva «la medicina migliore» e più volte nelle opere di Omero viene descritto come «il liquido d’oro».
Oggi, grazie a un esperimento condotto da ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia (Ibcn) del Cnr di Roma, siamo in grado di comprendere meglio il ruolo protettivo svolto dai polifenoli, composti di origine naturale di cui l’olio d’oliva è ricchissimo. I risultati dell’esperimento sono riportati sulla rivista Nutrition, come riferisce un articolo sul nuovo numero in line dell’Almanacco della Scienza Cnr.
«In passato diversi studi hanno mostrato come la presenza di polifenoli nella dieta possa proteggere contro il cancro e le malattie cardiometaboliche e neurodegenerative», spiega il ricercatore Marco Fiore (Ibcn-Cnr), tra gli autori della ricerca. «Lo scopo del nostro esperimento - continua Fiore - è stato dimostrare se la somministrazione di polifenoli estratti dall’olivo (Olea europaea L.) potesse avere effetti sui livelli di Nerve growth factor (Ngf) e Brain-derived neurotrophic factor (Bdnf), due categorie di polipeptidi appartenenti alla famiglia dei fattori di crescita che sono in grado di stimolare l’incremento dei neuroni, la proliferazione e la differenziazione del cervello dei mammiferi».
I ricercatori hanno trovato un aumento di Ngf e Bdnf «in aree cerebrali cruciali del sistema limbico e dei bulbi olfattori, che svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendimento, nei processi di memorizzazione e nella migrazione e proliferazione delle cellule endogene progenitrici presenti nel cervello’’, prosegue il ricercatore. I polifenoli sono molecole presenti in una varietà estremamente ampia di piante, vegetali e prodotti da essi derivati, quali la vite, il vino, tè, mirtilli, cacao e cioccolata. L’azione benefica dei polifenoli dell’olio, in particolare, è già da tempo riconosciuta dalla European Food Safety Authority e dall’americana Food and Drugs Administration, che raccomandano un consumo quotidiano di due cucchiai di olio crudo al giorno per contribuire a prevenire l’insorgere di malattie cardiovascolari, infiammazioni e per contrastare lo stress ossidativo indotto dai radicali liberi.
«Per questo motivo, è stato ipotizzato un possibile ruolo protettivo dei polifenoli contro alcune patologie notoriamente caratterizzate da una produzione eccessiva di radicali liberi quali tumori e malattie neurodegenerative», conclude Fiore. «Dai risultati ottenuti, suggeriamo inoltre che i polifenoli dell’olio extra vergine d’oliva possano potenziare la neurogenesi del cervello, proteggendolo contro la neurodegenerazione correlata all’età e svolgendo un’azione anti-invecchiamento».